24 luglio 2007

Persepolis

Un po’ in ritardo vi parlo di Persepolis, lungometraggio animato dalla serie dell’iraniana Marjane Satrapi, che ho visto in occasione di “Cannes e dintorni”.

Marjane Satrapi, Persepolis, vignetta con i profughi dei bombardamenti iracheni che fuggono verso nord

Nero che invade le inquadrature, piccole decorazioni, segno semplificato, nessuna intermediazione chiaroscurale, Persepolis è un’autobiografia che attraversa una rivoluzione e una guerra, e lo fa col passo di Marjane bambina -che da grande farà il profeta- adolescente in Austria, e giovane universitaria in patria, lasciando infine la storia e l’Iran per la Francia.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

BELLISSIME LE FIAMME CHE SALGONO AL CIELO E LE AUTO CHE SI INNALZANO AL PARADISO. è IL CASO DI DIRE: hanno il fuoco al SEDERE...

susner ha detto...

... ma l'autocensura rallenta la figura retorica, caro anonimo. Satrapi utilizza efficacemente queste visioni dall'alto in altre occasioni. Cercherò di leggere anche "Taglia e cuci", l'altro suo lavoro tradotto in italiano