26 luglio 2006

Zaira

Le città e la memoria. Zaira: una delle mie città invisibili descritte da Italo Calvino

Potrei dirti di quanti gradini sono le vie fatte a scale, di che sesto gli archi
dei porticati, di quali lamine di zinco sono ricoperti i tetti; ma so già che
sarebbe come non dirti nulla. Non di questo è fatta la città, ma di relazioni
tra le misure del suo spazio e gli avvenimenti del suo passato

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Comunicare:"lasciare finestre aperte".
Calvino è sublime

Anonimo ha detto...

e ci fa guardare la luna di pomeriggio, "il momento in cui avrebbe più bisogno del nostro interessamento, dato che la sua esistenza è ancora in forse"

Anonimo ha detto...

"D'una città non godi le sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che da a una tua vecchia domanda"

Anonimo ha detto...

io preferisco la città: CLOE