copertina, pg 2-3 e 14-15
Seconda e (forse) ultima puntata dello strappo dedicato a mio cugino fresco sposino.
Materiale utilizzato: Settimana enigmistica, biro nero sua perfetta compagna, ago e filo bianco avorio.
Influenze:
- gli scarabocchi distratti (riempire gli spazi vuoti fra le lettere, tracciare ghirigori, elaborare la pagina stampata puntellando le proprie divagazioni con i segni tipografici);
- il finto testo, quello che gli “antichi” grafici, fra cui io, segnalavano la presenza del testo nei bozzetti. Tengo a precisare che già quando me l’hanno insegnato era fuori tempo massimo. Anche i programmi scolastici privati possono non essere al passo coi tempi. Ritornando al finto testo, esso consiste nel tracciare una linea alla base e una alla sommità del presunto corpo del carattere, e poi riempirlo di ondine, simulando parole con blocchi staccati. Effetto mimetico assicurato.
Strada facendo ho deciso che non avrei ammesso niente di leggibile, tranne i disegni, dato che noi bambini eravamo già in grado di interpretarli.
Ho cucito insieme tutte le pagine che avevano delle vignette. Dato che sono collocate tendenzialmente sul fondo e sul margine esterno, ho optato per una particolare sovrapposizione, senza ulteriori intersecazioni fra le pagine.
Ho mantenuto la copertina, rivoltandola: ora porta i risultati sulla prima pagina.
Voilà. Non sono convinta di svariate cose, ma il tempo stringe. Cosa farò?
Voilà. Non sono convinta di svariate cose, ma il tempo stringe. Cosa farò?
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