22 ottobre 2007

Mishima


La bellezza non è quasi mai in relazione con la soggettività. Il narcisismo consiste in una intuizione della bellezza mediante uno sdoppiamento che consente di ammirarsi come oggetto. Invece l’azione è integralmente soggettiva. L’azione equivale a una forza che si avventa su un obiettivo formando un luogo geometrico, e può essere bella come la corsa di un cervo, che tuttavia è assolutamente ignaro della proprio grazia. Generalmente la bellezza non ha il tempo di cogliere il proprio fascino. Si potrebbe persino affermare che proprio in questa assoluta non coscienza di sé, la bellezza assume la sua forma più pura ed essenziale.

E’ dunque evidente che la bellezza dell’azione consiste in solitudine, tensione, tragicità, in una pura decisione individuale, in cui nessun altro essere umano può entrare.

L’essenza dell’arte è “poter ripetere un evento decisivo”. E’ dunque finzione.


Dal libro "Introduzione alla filosofia dell’azione" cap. 8, settembre 1969-agosto 1970
in Lezioni spirituali per giovani samurai di Yukio Mishima
Traduzione dal giapponese di Lydia Origlia.
Giangiacomo Feltrinelli Editore, Milano, quarta ed.1994

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