30 gennaio 2011

come i trucioli

"All'improvviso si accorsero che l'invecchiare aveva disgregato quel passato che negli anni dell'infanzia e della giovinezza consideravano così compatto e solido: il Tutto era caduto a pezzi e, anche se non mancava nulla, perchè quei frammenti contenevano ogni cosa successa fino a quel giorno, niente era più come prima. Lo spazio era diviso in luoghi, il tempo in momenti, gli eventi in episodi, e gli abitanti di via Katalin avevano infine capito che nelle loro intere vite soltanto un paio di luoghi, un paio di momenti e alcuni episodi contavano davvero. Il resto era un semplice riempitivo nelle loro fragili esistenze, come i trucioli che si versano nelle casse prima di un lungo viaggio per impedire al contenuto di rompersi..."

Magda Szabò, Via Katalin
Einaudi editore, 2008 Torino
Traduzione di Bruno Ventavoli (titolo originale: Katalin ucta, 1969)

2 commenti:

mari ha detto...

“Non si ricordano i giorni, si ricordano gli attimi”.
Cesare Pavese

susner ha detto...

come direbbe mio papà: più pesce ci vuole