I tramonti di quell'inferno africano, si rivelavano straordinari. Non te li toglieva nessuno. Ogni volta tragici come mostruosi assassinii del sole. Un immenso bluff. Soltanto che c'era troppo da ammirare per un uomo solo. Il cielo per un'ora si pavoneggiava tutto spruzzato da un capo all'altro di uno scarlatto delirante, e poi il verde scoppiava in mezzo agli alberi e si innalzava dal suolo a strisce tremanti fino alle prime stelle. Dopo di che il grigio riprendeva tutto l'orizzonte e poi di nuovo il rosso, ma allora stanco il rosso e non per molto. Finiva così. Tutti i colori ricadevano a brandelli, afflosciati sulla foresta come vecchi stracci alla centesima replica. Ogni giorno verso le sei era esattamente così che andava.
Louis-Ferdinad Céline, Viaggio al termine della notte
Casa Editrice Corbaccio s.r.l. , 1992 Milano
Traduzione e note di Ernesto Ferrero
Voyage au bout de la nuit, 1932
Editions Gallimard, 1952
Casa Editrice Corbaccio s.r.l. , 1992 Milano
Traduzione e note di Ernesto Ferrero
Voyage au bout de la nuit, 1932
Editions Gallimard, 1952
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